Nel 2024, le imprese italiane possono usufruire di una serie di strumenti fiscali particolarmente utili, concepiti per incentivare l’innovazione, la crescita e lo sviluppo sostenibile. Il credito d’imposta, in particolare, costituisce una delle misure più efficaci, poiché offre benefici significativi per migliorare le strutture produttive e supportare l’espansione aziendale in aree economicamente svantaggiate.
In quest’ottica, fra le agevolazioni più rilevanti, troviamo il credito d’imposta per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno, quello per l’acquisto di beni strumentali nuovi e quello per la pubblicità. In seguito le varie caratteristiche in dettaglio.
Credito d’Imposta Beni Strumentali 2024
Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è concepito per promuovere l’innovazione e la digitalizzazione. In particolare si rivolge alle aziende che investono in nuovi beni strumentali destinati alle proprie strutture produttive sul territorio nazionale.
Ma il credito d’imposta come funziona? Per beneficiare dell’agevolazione, i progetti devono essere completati entro il 31 dicembre 2025, oppure fino al 30 giugno 2026 a condizione che l’ordine sia stato accettato entro il termine del 2025 e che siano stati pagati acconti pari almeno al 20% del costo totale.
Sono inclusi nel beneficio gli investimenti in beni materiali nuovi, essenziali per l’attività di un’impresa, con l’esclusione di alcune categorie specifiche, come i veicoli a motore e i fabbricati. Il credito d’imposta è fruibile esclusivamente in compensazione tramite il modello F24 e le aliquote variano in funzione del tipo di bene acquistato.
Gli investimenti legati alle tecnologie avanzate e digitali del Piano Transizione 5.0 godono di aliquote comprese tra il 35% e il 5%, in relazione all’importo investito e al periodo di realizzazione.
Un aspetto fondamentale da considerare per poter accedere al credito d’imposta 2024 è la comunicazione preventiva degli investimenti al Gestore dei servizi energetici (GSE). Le aziende devono inviare una comunicazione online indicando l’importo complessivo degli investimenti e la prevista fruizione del credito negli anni successivi.
In seguito all’acquisto dei beni, è necessario inviare un’altra comunicazione per aggiornare i dati forniti inizialmente. Questa procedura garantisce trasparenza e controllo, assicurando il rispetto delle normative vigenti. Per gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2023 e il 29 marzo 2024, è sufficiente trasmettere una sola comunicazione del loro completamento.
Credito d’Imposta Mezzogiorno 2024, ZES e altre misure rilevanti
Per il 2024 è valido il credito d’imposta per la Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno. Questo incentivo, stabilito dal Decreto-Legge 19 settembre 2023, n. 124, supporta le attività che investono nelle aree economicamente svantaggiate del Sud Italia, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo.
Chi investe dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024 nelle ZES può beneficiare di un credito d’imposta calcolato sul totale (che non deve essere inferiore a 200.000 euro), con un tetto massimo di 100 milioni di euro per progetto. Il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione, può essere combinato con altri incentivi statali, a condizione che non si superino i limiti stabiliti dalle normative europee.
Credito d’Imposta per l’acquisto di carta
Il credito d’imposta per l’acquisto di carta è un incentivo confermato anche per il 2025, che copre il 30% delle spese sostenute per l’acquisto di carta impiegata per la stampa, con un limite massimo di 60 milioni di euro all’anno.
Le imprese interessate devono rispettare alcuni requisiti, ossia avere la sede legale in uno Stato dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo e la residenza fiscale italiana (oppure il possesso di una stabile organizzazione sul territorio italiano). Inoltre, devono essere registrate presso il Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC) e classificate con i codici ATECO 58.13 o 58.14, corrispondenti rispettivamente all’edizione di quotidiani e di riviste e periodici.
Credito d’Imposta per il Bonus pubblicità
Il credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari è destinato a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che aumentano la loro spesa pubblicitaria su giornali quotidiani e periodici, sia cartacei che digitali.
L’agevolazione copre il 75% degli investimenti incrementali rispetto all’anno precedente, a condizione che l’aumento sia almeno dell’1%. È concesso acquistare spazi pubblicitari o inserzioni su giornali, ma sono escluse le spese accessorie e di intermediazione.
Per sfruttare al massimo le agevolazioni fiscali, richiedi una consulenza in finanza agevolata, che possono guidarti attraverso le procedure di richiesta e garantire la massima conformità alle normative vigenti.
Credito d’Imposta Esempio pratico
Un’impresa ha effettuato investimenti in ricerca e sviluppo per un totale di 100.000 euro, beneficiando di un credito d’imposta del 50%. Pertanto, l’impresa ha maturato un credito d’imposta di 50.000 euro. Questo importo può essere utilizzato per ridurre le imposte dovute all’erario.
Ad esempio, se l’impresa deve pagare 60.000 euro di imposte, può utilizzare i 50.000 euro di credito d’imposta, riducendo l’importo da versare a soli 10.000 euro. In alternativa, può cedere il credito a una banca per ottenere liquidità immediata.
Domande Frequenti sul Credito d’Imposta
Che cosa è il credito d’imposta?
Il credito d’imposta è un’agevolazione fiscale che permette alle imprese di ridurre le imposte dovute allo Stato. Viene concesso per incentivare determinate attività o investimenti.
Chi si prende il credito d’imposta?
Il credito d’imposta può essere richiesto da imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi che soddisfano i requisiti previsti dalle specifiche normative fiscali.
Come viene rimborsato il credito d’imposta?
Il credito d’imposta viene solitamente utilizzato in compensazione dei debiti fiscali. In alternativa, può essere chiesto a rimborso, seguendo le modalità stabilite dall’Agenzia delle Entrate.
Come faccio a recuperare il credito d’imposta?
Per recuperare il credito d’imposta, è necessario presentare la dichiarazione dei redditi, indicando l’ammontare del credito maturato. La compensazione può avvenire tramite il modello F24. In alcuni casi, è possibile richiedere il rimborso diretto all’Agenzia delle Entrate.
Cosa significa cedere il credito?
Cedere il credito significa trasferire il diritto al credito d’imposta a un soggetto terzo, come una banca o un altro intermediario finanziario. Questa operazione permette di ottenere liquidità immediata, invece di attendere il recupero tramite compensazione o rimborso.
Come si fa a calcolare il credito d’imposta?
Il calcolo del credito d’imposta dipende dalla normativa vigente e dal tipo di agevolazione. Ad esempio, per un credito d’imposta del 50% su un investimento di 100.000 euro, il credito sarà di 50.000 euro. Verifica le specifiche normative per i parametri e le percentuali applicabili.
Come faccio a vedere il mio credito d’imposta?
Per vedere il tuo credito d’imposta, puoi consultare il tuo estratto conto fiscale tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate o richiedere un’istanza di consultazione al tuo commercialista.
Quanto dura il credito d’imposta?
La durata del credito d’imposta può variare in base alla normativa specifica. Alcuni crediti sono utilizzabili in un’unica annualità, mentre altri possono essere portati a compensazione o a rimborso per più anni.
Come funziona il credito d’imposta per le persone fisiche?
Per le persone fisiche, il credito d’imposta funziona in modo simile a quello per le imprese. Si applica a specifiche spese o investimenti, riducendo l’imposta lorda dovuta. Il credito può essere utilizzato per compensare l’imposta sul reddito o in alcuni casi, richiesto a rimborso.
Come vengono restituiti i soldi delle detrazioni fiscali?
I soldi delle detrazioni fiscali sono restituiti tramite una riduzione dell’imposta lorda dovuta. Se la detrazione supera l’imposta dovuta, la differenza può essere richiesta a rimborso direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Quanti anni dura il credito d’imposta?
La durata del credito d’imposta dipende dalle normative specifiche applicabili al tipo di credito. Generalmente il credito può essere utilizzato o compensato nel periodo di imposta in cui è stato maturato e se previsto, per anni successivi secondo le modalità stabilite.