Gli incentivi per gli investimenti in beni strumentali costituiscono delle risorse particolarmente utili per le imprese italiane che desiderano innovare e digitalizzare i propri processi produttivi. Misure come il credito d’imposta, ad esempio, sono ideate per supportare nell’acquisto di nuovi beni, sia materiali che immateriali, utili alla trasformazione tecnologica e digitale.
Recentemente sono stati introdotti nuovi moduli di comunicazione per richiedere la compensazione del credito d’imposta, con un processo semplificato grazie alla piattaforma online del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Ma quali sono le condizioni, i vantaggi e le modalità di accesso? Ecco una panoramica completa.
Cosa sono i beni strumentali? Come funzionano gli incentivi
Nella definizione di beni strumentali rientrano i macchinari, le attrezzature, gli impianti e i software utilizzati dalle aziende. In particolare, sono suddivisi in beni materiali (macchinari e veicoli) e immateriali (software e brevetti). Inoltre, considerando esclusivamente i beni materiali, possiamo distinguere quelli mobili, come computer, macchinari e quelli immobili, ad esempio capannoni e uffici.
Per ciò che riguarda gli incentivi per innovare e digitalizzare i processi produttivi di un’impresa, invece, variano in base al tipo di bene e al periodo di investimento.
Nel caso di beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, le aliquote del credito d’imposta possono arrivare fino al 50% del costo dell’investimento per importi fino a 2,5 milioni di euro. Queste percentuali diminuiscono progressivamente in base all’ammontare dell’investimento e all’anno di riferimento.
Per i beni immateriali avanzati è possibile raggiungere il 20% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Per poter accedere al credito d’imposta beni strumentali 2024, è necessario presentare una richiesta di compensazione del credito d’imposta tramite il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). A partire dal 18 maggio 2024, le richieste possono essere inoltrate solo tramite la piattaforma online. Per utilizzare questa piattaforma è necessario registrarsi in anticipo e apporre una firma elettronica qualificata.
Il sito del GSE è pensato per semplificare il processo d’invio. Offre infatti, anche una guida dettagliata per la compilazione dei moduli.
Requisiti e condizioni per l’accesso al credito beni strumentali 2024
Per usufruire degli incentivi per gli investimenti in beni strumentali, le imprese devono rispettare una serie di requisiti fondamentali. Innanzitutto, devono essere residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti.
Le attività in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa o concordato preventivo senza continuità aziendale non possono beneficiare del credito d’imposta. Inoltre sono escluse le realtà che hanno ricevuto sanzioni interdittive ai sensi della legge.
Un ulteriore requisito è il rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il corretto adempimento degli obblighi contributivi e previdenziali.
Per quanto riguarda la documentazione necessaria, per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese devono produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale, iscritti nei rispettivi albi professionali, o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.
Procedimento per accedere agli incentivi per beni strumentali
L’iter per accedere agli incentivi per beni strumentali è piuttosto semplice. Prima di tutto è necessario registrarsi all’Area Clienti del GSE. Così è possibile accedere all’applicazione “Transizione 4.0 – Accedi ai questionari”. Qui occorre selezionare la tipologia di investimento e compilare il modulo per la compensazione dei crediti d’imposta in pochi passaggi.
Sui moduli deve essere apposta la firma elettronica qualificata del Rappresentante Legale dell’azienda, il cui certificato digitale deve risultare in corso di validità e rilasciato da un prestatore di servizi fiduciari accreditato dall’AgID.
La piattaforma GSE offre una guida dettagliata per la compilazione dei moduli, ottimizzata per browser come Chrome, Firefox e Internet Explorer 10. Per aprire e compilare i PDF, è necessario utilizzare Adobe Reader 9.1 o versioni superiori e autorizzare l’esecuzione di Javascript se richiesto.
Inoltre, per qualsiasi problema o domanda, le imprese possono richiedere supporto attraverso il portale Assistenza Clienti del GSE.
Agevolazioni e incentivi per l’acquisto di beni strumentali nel 2024
Gli imprenditori e i professionisti possono beneficiare di numerose agevolazioni e incentivi per l’acquisto di beni strumentali nel 2024. Tra le principali misure disponibili ci sono il Piano Transizione 5.0 e la Nuova Sabatini 2024, che offrono sostegno alle imprese italiane attraverso vari tipi di finanziamenti e agevolazioni fiscali.
Piano Transizione 5.0
Il Piano Transizione 5.0 è stato introdotto dall’articolo 38 del Decreto-Legge 39 del 2 marzo 2024 come parte delle misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo piano ha l’obiettivo di supportare le imprese italiane nella transizione verso l’efficienza energetica e la digitalizzazione.
Le imprese che realizzano nuovi investimenti in strutture produttive in Italia, mirati alla riduzione dei consumi energetici, possono beneficiare di incentivi sotto forma di credito d’imposta. Le aliquote del credito d’imposta variano in base alla riduzione dei consumi energetici ottenuta:
Consumi energetici ridotti del 3%-5%:
- 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 15% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro
- 5% per investimenti oltre i 10 milioni di euro fino a 50 milioni di euro
Consumi energetici ridotti del 6%-10%:
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro
- 10% per investimenti oltre i 10 milioni di euro fino a 50 milioni di euro
Consumi energetici ridotti superiori al 10%:
- 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 25% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro
- 15% per investimenti oltre i 10 milioni di euro fino a 50 milioni di euro
Le imprese devono rispettare specifici requisiti documentali e procedurali, ottenere certificazioni ex ante ed ex post, e utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite il modello F24. I controlli sul rispetto delle condizioni saranno effettuati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), e i beni agevolati devono essere mantenuti per almeno cinque anni.
Nuova Sabatini 2024
La Nuova Sabatini 2024, rifinanziata con 100 milioni di euro dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), è destinata alle piccole e medie imprese (PMI) per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, hardware e software. Questa iniziativa mira ad aumentare la competitività delle imprese attraverso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità, con particolare attenzione alle iniziative nel Sud e a quelle eco-compatibili.
L’agevolazione comprende finanziamenti bancari o leasing con durata massima di 5 anni e per importi tra 20.000 e 4 milioni di euro, coperti fino all’80% dal Fondo di garanzia per le PMI. Il contributo del MISE riduce il costo del prestito con tassi d’interesse variabili in base alla tipologia di investimento: 2,75% per beni strumentali ordinari, 3,575% per investimenti Industria 4.0 o green e 5,5% per investimenti effettuati al Sud.
Per ottenere l’agevolazione della Nuova Sabatini 2024, le PMI devono inviare la domanda tramite posta elettronica certificata (PEC) alla banca o all’intermediario finanziario, che la inoltrerà al MISE. Le PMI devono essere regolarmente costituite, iscritte al Registro delle Imprese, non in difficoltà finanziarie e non aver ricevuto aiuti considerati illegali dalla Commissione Europea. Dopo l’approvazione e l’effettuazione dell’investimento, la PMI invia la documentazione per ricevere il contributo, che può essere erogato in un’unica soluzione per importi inferiori a 200.000 euro o in più quote annuali. Sono ammissibili tutti i settori produttivi, esclusi quelli finanziari, assicurativi e legati all’esportazione con uso preferenziale di prodotti interni.
Ammortamento Beni Strumentali
L’ammortamento dei beni strumentali è un processo contabile che consente alle aziende di ripartire il costo di acquisto di un bene strumentale lungo la sua vita utile. Questo metodo riduce l’impatto del costo d’acquisto sul bilancio annuale dell’azienda, permettendo di dedurre una quota del costo ogni anno come spesa. L’ammortamento è applicabile a beni come macchinari, attrezzature, veicoli e immobili destinati all’uso produttivo. Le aliquote e i metodi di ammortamento variano in base alla natura del bene e alle normative fiscali vigenti. Un’adeguata gestione dell’ammortamento contribuisce a una più accurata rappresentazione della situazione finanziaria dell’azienda.
Beni Strumentali, esempi
I beni strumentali sono essenziali per le attività produttive di un’azienda e comprendono una vasta gamma di elementi. Tra gli esempi più comuni ci sono i macchinari industriali utilizzati in fabbrica per la produzione di beni, come presse, torni e robot. Anche le attrezzature per ufficio, come computer, stampanti e software gestionali, rientrano tra i beni strumentali, poiché supportano l’operatività quotidiana dell’azienda. Altri esempi includono i veicoli aziendali utilizzati per la logistica e il trasporto merci, e gli impianti di produzione energetica, come pannelli solari e generatori. Infine, i mobili per ufficio, come scrivanie e sedie ergonomiche, sono anch’essi considerati beni strumentali, fondamentali per creare un ambiente di lavoro efficiente e produttivo.
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Domande Frequenti sui Beni Strumentali
Quali sono i beni strumentali?
I beni strumentali sono tutti quei beni materiali e immateriali che un’azienda utilizza per svolgere la propria attività produttiva. Esempi tipici includono macchinari, attrezzature, veicoli aziendali, software, e immobili destinati all’uso produttivo. Questi beni sono essenziali per la produzione di beni e servizi e sono caratterizzati da una durata pluriennale.
Cosa sono i beni strumentali in un’azienda?
In un’azienda, i beni strumentali sono tutti gli asset necessari per le operazioni quotidiane e per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Questi beni non sono destinati alla vendita ma sono utilizzati per produrre altri beni o servizi. Ad esempio, in una fabbrica, i macchinari e le attrezzature per la produzione sono considerati beni strumentali, così come i computer e i software utilizzati negli uffici.
Quali sono i beni strumentali che si possono detrarre?
I beni strumentali che si possono detrarre includono quelli utilizzati per l’attività aziendale che possono beneficiare di agevolazioni fiscali. Questo comprende beni come macchinari, attrezzature industriali, computer, software, veicoli aziendali e mobili per ufficio. Le spese sostenute per l’acquisto di questi beni possono essere dedotte dal reddito imponibile dell’azienda attraverso il processo di ammortamento, riducendo così l’onere fiscale.
Qual è la differenza tra beni di consumo e beni strumentali?
La differenza principale tra beni di consumo e beni strumentali risiede nel loro utilizzo e nella durata. I beni di consumo sono destinati all’uso immediato e si esauriscono rapidamente con l’uso, come materie prime, carburanti, prodotti alimentari, e cancelleria. I beni strumentali, invece, sono utilizzati a lungo termine per la produzione di altri beni o servizi e hanno una durata pluriennale. Esempi di beni strumentali includono macchinari, attrezzature e immobili.
Come si ammortizzano i beni strumentali?
I beni strumentali si ammortizzano attraverso un processo contabile che distribuisce il costo del bene lungo la sua vita utile. L’ammortamento consente all’azienda di dedurre annualmente una parte del costo del bene dal reddito imponibile, riflettendo così il deterioramento e l’usura del bene stesso. Esistono vari metodi di ammortamento, tra cui quello a quote costanti, quello a quote decrescenti e l’ammortamento accelerato, ognuno dei quali applicabile in base alla tipologia del bene e alla normativa fiscale vigente.