Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo costituisce una delle principali agevolazioni fiscali destinate alle imprese italiane. Questa misura, infatti, incentiva gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, stimolando la competitività del tessuto produttivo nazionale.
Il sostegno è rivolto a tutte le attività situate nel territorio italiano, senza distinzione di settore economico o dimensione. Quali sono dunque le principali caratteristiche del credito d’imposta, le modalità di accesso e i vantaggi offerti da tale misura? Ecco una panoramica con le informazioni chiave da conoscere.
Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo 2024: come funziona
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo 2024 si articola in varie percentuali di agevolazione a seconda della tipologia di attività svolta. Per le attività di ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale, in particolare, il credito è del 20% fino al periodo d’imposta del 31 dicembre 2022 e del 10% per i periodi successivi fino al 2031, con un limite massimo annuale di 5 milioni di euro.
Le attività di innovazione tecnologica, che comprendono la realizzazione di nuovi prodotti o il miglioramento significativo dei processi produttivi, hanno potuto beneficiare di un credito del 10% fino al 31 dicembre 2023, ridotto al 5% dal 2024 al 2025, con un limite massimo di 2 milioni di euro.
Per ciò che riguarda l’innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzata alla transizione ecologica o alla digitalizzazione, il credito d’imposta è stato del 15% fino al 2022, poi del 10% fino al 2023 e infine del 5% fino al 2025, con un massimo di 4 milioni di euro.
Le attività di design e ideazione estetica hanno goduto invece di un credito del 10% fino al 2023 e ora del 5% fino al 2025, con un limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
Le spese ammissibili includono costi per il personale, ammortamenti, canoni di locazione, contratti di ricerca, consulenze, materiali e forniture. È essenziale che le imprese documentino tutte le spese sostenute con una relazione tecnica asseverata, certificata da un revisore legale dei conti. La richiesta di compensazione deve essere presentata tramite il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Come accedere al Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo 2024
Per accedere al credito d’imposta 2024 per ricerca e sviluppo, le imprese devono seguire un iter preciso. Innanzitutto, il credito deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese. Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Dopodiché, è necessario redigere una relazione tecnica asseverata, che descriva le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte. Deve essere redatta dal responsabile delle attività aziendali o del progetto e controfirmata dal rappresentante legale dell’impresa. Se le attività sono state affidate a terzi invece, la relazione deve essere predisposta e consegnata dall’esecutore.
Dal 18 maggio 2024, la piattaforma del GSE ha introdotto una funzionalità semplificata per la presentazione delle richieste di compensazione. Gli utenti, dopo essersi registrati all’Area Clienti, possono accedere all’applicazione “Transizione 4.0 – Accedi ai questionari” e compilare i moduli necessari.
È fondamentale che siano firmati digitalmente dal Rappresentante Legale o da un suo delegato, utilizzando un certificato digitale valido rilasciato da un prestatore di servizi fiduciari accreditato AgID.
Per ulteriore supporto è possibile contattare il servizio di assistenza clienti del GSE o inviare un’e-mail a supportoimprese@gse.it. Seguendo questi passaggi, si ha la certezza che tutte le spese siano correttamente documentate e che la loro certificazione sia eseguita dal revisore legale dei conti, anche per quelle non obbligate per legge alla revisione.
Se necessiti di informazioni extra riguardo al credito d’imposta ricerca e sviluppo e alle procedure per accedervi, puoi richiedere una consulenza su misura ai nostri esperti in finanza agevolata.
Domande frequenti sul Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo
Come funziona il credito d’imposta per ricerca e sviluppo?
Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo è un incentivo fiscale che mira a sostenere le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo (R&S). Consiste in una detrazione fiscale calcolata in percentuale sulle spese ammissibili, che varia in base alla tipologia e alla dimensione dell’impresa.
Come richiedere il credito d’imposta ricerca e sviluppo?
Per richiedere il credito d’imposta, l’impresa deve presentare una dichiarazione dei redditi nella quale specifica le spese di R&S sostenute durante l’anno. È necessario conservare la documentazione che attesti la natura delle spese e la loro connessione con le attività di ricerca e sviluppo. Inoltre, può essere utile consultare un commercialista o un consulente fiscale per assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti.
Come si contabilizza il credito d’imposta per ricerca e sviluppo?
Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo si contabilizza come un provento operativo, riducendo il costo della ricerca e sviluppo nel conto economico. Può essere utilizzato in compensazione tramite il modello F24, abbattendo le imposte dovute. Le scritture contabili devono riflettere il credito d’imposta tra le attività e i proventi straordinari.
Cosa si può compensare con il credito d’imposta ricerca e sviluppo?
Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo può essere utilizzato per compensare vari tipi di tributi, come l’IRAP, l’IRPEF, l’IRES, e i contributi previdenziali. La compensazione avviene attraverso il modello F24, permettendo all’impresa di ridurre l’importo delle tasse da versare.
Cosa rientra nelle spese di ricerca e sviluppo?
Le spese di ricerca e sviluppo ammissibili includono costi per personale qualificato, contratti di ricerca stipulati con università e enti di ricerca, ammortamento di strumenti e attrezzature utilizzati per progetti di R&S, e costi per materiali e forniture direttamente impiegati nei progetti di ricerca.