Le regioni del Mezzogiorno riceveranno nei prossimi anni 212 miliardi di nuovi finanziamenti pubblici, di cui 80 miliardi provenienti dal Pnrr, il 40% delle risorse complessive del Piano. È quanto emerge dal bollettino Mezzogiorno di Srm, centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo.
I fondi del Pnrr dovranno essere utilizzati entro il 2026 e saranno indirizzati soprattutto a ridurre il divario esistente con il resto del territorio nazionale, facendo leva anche sulla complementarità con le altre risorse messe a disposizione per il Sud del Paese. Oltre ai fondi del Pnrr, saranno destinati al Mezzogiorno anche 54 miliardi dai fondi strutturali 2021-2027, 9,4 miliardi da React-Eu, 58 miliardi dal Fondo Sviluppo e Coesione, 9,4 miliardi per l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e 1,2 miliardi dal Just Transition Fund, per un totale di €212 miliardi di nuovi finanziamenti.
L’interscambio commerciale con l’estero del Mezzogiorno nel 2021 è stato pari ad oltre 109 miliardi, in crescita del 24,3% rispetto all’anno precedente, un aumento superiore rispetto a quello del Centro-Nord (+19,8%) e al dato nazionale (+21,2%). Le importazioni delle regioni del Sud sono state pari a 58,5 miliardi (+32%) e le esportazioni a quasi 51 miliardi (+16,5%).
È aumentato l’export verso tutti i Paesi delle aree prese a riferimento, sottolinea il bollettino Srm, in particolare verso l’area euro, che costituiscono il principale mercato di riferimento delle esportazioni meridionali con una crescita del 17,4%. Guardando ai principali settori per valore esportato, fanno registrare un rialzo i prodotti petroliferi (+71,5% a quota 10,4 miliardi) e l’alimentare (+6,2% a quota 6,6 miliardi), mentre è in calo l’export dei mezzi di trasporto (-9,2%).